ANNO 2024

MATER ADMIRABILIS

 

omaggio alle benemerite Suore della

 

CONGREGAZIONE FIGLIE DELLA CHIESA

 

che con cuore materno,

a imitazione della Divina Madre,

fanno della loro vita un dono d’amore,

nel servizio generoso alla comunità di Nicotera e all’intera Diocesi

pregando con la Chiesa e per la Chiesa

contemplative e apostole di speranza

oblative mediante il Corpo Eucaristico

e  laboriose nel Corpo Mistico.

 

 

Vibo Valentia, Festa di Maria SS. del  Rosario, 6 ottobre 2024

 

 

  Il Priore  

        Rag.Giuseppe Mirabello       

                                                                                 

  Il Rettore 

  Mons. Filippo Ramondino

     

 

    In preparazione al Giubileo del 2025, Papa Francesco ha invitato a vivere il 2024 quale Anno della Preghiera, rimarcando  l’importanza della preghiera come strumento per ristabilire il contatto con Dio e  approfondire la nostra dimensione spirituale, e come fondamentale pilastro per affrontare le sfide personali e globali. E’ infatti necessario promuovere l’importanza della preghiera sia a livello individuale che comunitario, perché essa diventi un’occasione per costruire insieme un mondo migliore. Già questo quotidiano apostolato è “segno di speranza”, “ancoraggio alla speranza”.  E noi dobbiamo essere grati e dobbiamo sostenere coloro che con zelo si dedicano a questo servizio, mantenendo costantemente accesa questa lampada, richiamando con la loro perseveranza al dovere e alla grazia della preghiera. Ecco perché, per il Mater Admirabilis 2024, col nostro Vescovo mons. Attilio Nostro, abbiamo pensato alle Figlie della Chiesa. Una  Congregazione religiosa che, fondata  dalla Serva di Dio Madre Maria Oliva Bonaldo (1893-1976) nel 1938 a Treviso, ha ottenuto il pontificio decreto di lode il 21 dicembre del 1949 ed è stata approvata definitivamente dalla Santa Sede l'8 giugno del 1957.


       Il nome Figlie della Chiesa esprime il loro carisma, ed  è cosi motivato dalla Fondatrice: “… lo Spirito attesta allo spirito nostro che siamo figli di Dio e ci invita ad essere intorno alla mensa del Signore come figlie della Chiesa, corpo di Cristo e Madre nostra”
Le Figlie della Chiesa, pregano con la Chiesa e per la Chiesa, facendo proprie le  gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono. Queste sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di ogni figlia della Chiesa, perche nulla vi è di genuinamente umano che non possa trovare eco nel loro cuore (cfr. GS 1).

       Sorgente della loro spiritualità è la liturgia “fonte e culmine della vita della Chiesa”. L’Eucarestia costituisce il centro del loro essere Figlie della Chiesa, alimenta l’umile e orante ascolto della Parola di Dio, ispira i rapporti fraterni, le rende un unico Corpo e adoratrici del Cristo fattosi pane per ogni uomo.

 

       Dunque, con la loro vita contemplativa e attiva, le Figlie della Chiesa si impegnano nell’evangelizzazione, che è la missione, la vocazione, l’identità profonda della Chiesa. Sono oggi presenti in Europa: Italia, Francia, Spagna e Portogallo; in Turchia; in America Latina: Colombia, Bolivia, Brasile e Ecuador; in Asia: India. Operano nella nostra Diocesi, a Nicotera, fin dal 1958, e curano la monumentale chiesa del Rosario nel cinquecentesco complesso monastico domenicano, dove dimorano. Secondo gli scopi principali della congregazione, le religiose si dedicano alla preghiera contemplativa, soprattutto all'adorazione pubblica del Santissimo Sacramento, pregano per l'unità dei cristiani; si dedicano anche a opere di apostolato attivo collaborando con le opere pastorali della Chiesa  locale e promuovendo la diffusione dell'insegnamento del magistero ecclesiastico.

 

Il loro carisma può essere così sintetizzato:

“Conoscere, amare e testimoniare la Chiesa; farla conoscere e farla amare; pregare, lavorare e soffrire per essa, a imitazione di Gesù, che «amò la Chiesa e per essa sacrificò se stesso”. 

Conoscere la Chiesa: che non è conosciuta, non è amata, perché non è conosciuto e non è amato l’Amore che l’ha generata nel dolore e nel sacrificio.
Amare la Chiesa: come l’ha amata Cristo suo Salvatore che ha dato se stesso per Lei.

Testimoniare la Chiesa, che è mistero di comunione trinitaria, vivere l’unum sint nello spirito della preghiera sacerdotale (Gv 17).

Far conoscere e amare la Chiesa: nel vicinato, nella parrocchia, nella Chiesa locale, favorendo il formarsi di una coscienza ecclesiale.

Pregare per la Chiesa: la preghiera con la Chiesa e per la Chiesa apre all’universalità.

Lavorare per la Chiesa: partecipare alla sua missione per comunicare ai fratelli e sorelle la ricchezza del suo mistero: “dal Corpo Eucaristico al Corpo Mistico”.

Soffrire per la Chiesa: fino al sacrificio della salute e della vita, se richiesto da Dio, a imitazione di Gesù che amò la Chiesa e per essa sacrificò se stesso.

 

 


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